I giovani futuro della Chiesa
In preparazione del Sinodo, si è tenuto il Seminario internazionale sulla condizione giovanile nel mondo. Tra i temi affontati, identità,progettualità, tecnologia, trascendenza.
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«Vi domando: volete essere giovani addormentati, imbambolati, intontiti? Volete che altri decidano il futuro per voi? Volete essere liberi? Volete essere svegli? Volete lottare per il vostro futuro? Cari giovani, non siamo venuti al mondo per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta. È molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta». Parole e provocazioni che papa Francesco ha voluto lanciare ai giovani del mondo durante la veglia della Giornata mondiale della gioventù di Cracovia del 2016. Parole che fanno da sfondo al cammino in preparazione del Sinodo dei vescovi sui giovani che si terrà in Vaticano nell’ottobre del 2018. Già da ora, l’intento è quello di mettere a fuoco le problematiche dei ragazzi di tutto il globo e il loro rapporto con la fede. Per questo, lo scorso settembre, alla Curia generalizia dei gesuiti, si è tenuto il Seminario internazionale sulla condizione giovanile nel mondo. All’evento hanno partecipato 82 invitati provenienti dai cinque continenti: 21 giovani, 17 esperti da università ecclesiastiche, 15 esperti da altre università, 20 formatori e operatori della pastorale giovanile e vocazionale, nove rappresentanti di organismi della Santa sede. Dal punto di vista della provenienza, 52 partecipanti erano europei, 18 americani, sette asiatici, quattro africani, un’australiana.
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di
Francesco Grana